il primo 'compleviaggio'

"Tratto dal sito www.australiatwin.it"

Un anno fa prendeva il via il mio viaggio 'nella vita': partenza rilassata con familiari e pochi amici, ruote in movimento verso una meta definita, ma attraverso un percorso assolutamente sconosciuto. E tutto ciò è stato possibile anche grazie ai miei genitori ed alla mia famiglia. Se sono arrivato dove sono ora, è soprattutto merito loro: per avermi educato a non soffermarmi all'apparenza delle cose, per avermi appoggiato in qualunque decisione presa, ma soprattutto per avermi lasciato sempre libero di inseguire i miei sogni. Posso solo immaginare quant'è stata dura, per loro, sapere un figlio su due ruote per quasi otto mesi e aspettare, pazientemente, ogni contatto via e-mail o telefono.

 

Non è da tutti lasciare le persone libere di agire, nonostante la paura e l'ansia di sapere un caro (addirittura un figlio) da solo in giro per il mondo. Anche a me è pesata la separazione, ma (dopo tutta l'acqua che è passata sotto i ponti che ho attraversato) ancora più bella sarà la riunificazione. Se ripenso allo smarrimento del primo giorno... tremavo come una foglia! Ma la decisione presa era quella giusta: dopo è stato solo un crescendo infinito di sensazioni, passioni, meraviglia e voglia di andare avanti. Ho visto luoghi inimmaginati, ascoltato lingue strane, assaggiato pietanze gustose e combattutto con nemici burocratici. Ogni giorno è stato una scoperta, una battaglia vinta, un piccolo sogno che si avverava. Ma nulla, di tutto ciò, è comparabile alla più grande e meravigliosa scoperta che ho fatto durante il cammino: la gente. Dovunue, in ogni angolo, anche nei posti più remoti ed impensabili, ho incontrato persone stupende che hanno condiviso con me anche un semplice sorriso. Dal mare alle montagne, dall'Europa all'Oceania, in nessun momento mi sono sentito solo e, incredibilmente, in qualunque momento io abbia necessitato del supporto o dell'aiuto di qualcuno, magicamente la persona giusta si è materializzata dinanzi ai miei occhi, quasi fosse là ad aspettarmi da tempo, con l'espresisone di chi vorrebbe dire: "Sei in ritardo, amico mio, ti aspettavo!" Fra le migliaia di chilometri di asfalto, terra, polvere, pioggia, sudore e fatica, Paesi e continenti, frontiere e stazioni di servizio, mai avrei immaginato di trovare il senso del mio viaggio nel cuore della gente. Tutti, a modo loro, hanno lasciato un segno tangibile sotto la mia tuta da moto e hanno fato di tutto per scardinare preconcetti e paure infondate. Ed è per questo che voglio dedicare a loro il mio primo 'compleviaggio': una raccolta di foto di (quasi) tutte le persone che ho incontrato nel corso del cammino e cui sono legato da un senso di profonda stima e gratitudine. Per avermi insegnato tanto anche mostrando poco, per avermi aiutato a sorridere nei momenti difficili, per aver condiviso con me la cosa più bella a questo mondo: l'amore per il prossimo. A voi tutti un "Grazie" infinito.

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