Australia Twin

Italia - Australia in moto. L'impresa di Massimiliano Perrella

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Ciao ragazzi! Come da accordi, anche se con colpevole ritardo, ecco il resoconto del viaggio sinora fatto... e con molte foto! Spero vi piaccia! Se vi fa piacere mandatemi il link, qualora lo pubblichiate: lo metterò anche su FB e Twitter nelle mie pagine!


Sito Ufficiale: http://www.australiatwin.it

Forum: https://www.viaggiareinmoto.com/forum/forum-viaggiare-in-moto/australia-twin-e-il-nome-di-un-viaggio-in-moto-da-termoli-all-australia-attraverso-europa-
 

Sei per sette uguale… quattromila!

Questi i chilometri, sinora fatti, dalla mia partenza da Termoli, sei settimane fa. Non molti, devo ammettere: la distanza non coperta non è molta, ma le emozioni sono tantissime! Mai mi sarei aspettato di conoscere così tanta gente, condividere momenti speciali e tanta amicizia… ma andiamo per gradi. Sono partito con la convinzione di fare un viaggio in solitaria, condito da conoscenze saltuarie, certo, ma l’idea che avevo era che mi sarei dovuto confrontare principalmente con me stesso. Finora, invece, ho faticato a trovare del tempo per starmene da solo! Quasi ovunque, fra città, traghetti, stazioni di servizio e luoghi remoti, ho incontrato gente curiosa e disponibile, aperta al dialogo e piena di vitalità. Ho ancora vivido il ricordo di Nis, in Serbia: dopo poche ore che ero arrivato avevo intorno a me gente di ogni Paese con cui condividere una birra ghiacciata e tante risate. Merito di AEGEE e Couchsurfing, due comunità che contribuiscono a rendere questo mondo più piccolo, accogliente e amichevole. A me hanno dato (e stanno dando) moltissimo e, sicuramente, il mio viaggio non sarebbe stato lo stesso senza di loro! In Slovenia mi sono fermato diversi giorni a Maribor e rischiavo di non ripartire più! In Croazia ho assaporato i primi spicchi di genuina ospitalità, in Serbia mi hanno trattato da re! Magnifici posti, gente straordinaria e sempre la solita frase: “Tu sei l’ospite!” Non mi sono mai sentito così in armonia con il mondo e con le persone. Altro che viaggio in solitaria, finora non ho fatto altro che fondermi con culture, usi, tradizioni, cucina e abitudini diverse dalla mia. E tutto è stato (ed è) così affascinante. A parte la vergogna di quando usciva fuori l’argomento della politica e mi sentivo dire “Bunga Bunga” e “Come cavolo fate voi italiani ad avere quel Berlusconi come presidente (non a caso uso la lettera minuscola). È dura mandar giù il boccone ogni volta, ma almeno sono argomenti su cui riesco a far ridere un po’ di gente. Chissà se mi credono quando gli rivelo che anche queste sono parte delle motivazioni che mi hanno spinto a partire… ma lasciamo stare!  In Bulgaria ho assaporato i primi cenni di diversità  rispetto a quel cui sono abituato, in Turchia ho intinto la punta delle dita nella marmellata del cambiamento. A parte Istanbul, muovendomi verso Est inizio a sentire davvero che le cose sono diverse. E parecchio. Nell’aria echeggiano i richiami dalle moschee, si mangia per terra e non gli alcoolici si trovano solo in alcuni supermercati… Ma queste cose le potevo leggere in qualsiasi guida. Se faccio un passo indietro mi rendo conto che l’unico motivo per cui ho deciso di intraprendere questo viaggio… be’, è per me stesso. Sì, potrò sembrare egoista, eppure sentivo che il tempo in Europa, in Italia, in tutti i posti dove ho lavorato (Ostuni, Pescara, Castel di Lama, Livorno, Colleferro, Asti, Bologna) c’era qualcosa che mancava. La routine è la cosa che più temo in vita mia e ad essa ho sempre associato intolleranza e mancanza di entusiasmo. Ed io ci stavo cadendo con entrambi i piedi. Serviva una scossa, una rottura, un cambiamento. Mai avrei immaginato di dovermi rivoltare come un calzino! Sono partito stracarico di bagagli, con un po’ di paure (sono umano, la paura fa parte della mia natura e… chi non l’avrebbe al principio di un siffatto viaggio?), tanti pezzi di ricambio e un guscio immaginario per proteggermi. C’è voluto poco a capire che il bagaglio più grande che dovevo portarmi dietro era solo uno: l’entusiasmo. Ne avevo abbastanza, ma questa è una merce che non si compra, tuttavia è come un virus: contagia chiunque e si riproduce esponenzialmente; a patto che non si prendano contromisure per impedirglielo! Ed io, per fortuna, ho assecondato il mio istinto e le belle, bellissime sensazioni che mi hanno investito. Sono stato contagiato da persone magnifiche, splendenti come il Sole, piene di energia e vitalità. Ne ho conosciute in ogni dove, in ogni momento. Alcune le ho dovute cercare io, altre mi sono letteralmente piombate addosso. Ho aperto il mio guscio e mi sono ritrovato in un mondo mai neppure immaginato. Ho incontrato persone, uomini e donne, che hanno condiviso il loro pane, la loro casa, il loro cuore con me. Ed ogni volta è stato come scoprire l’America. Ancora ed ancora. Non mi sono ancora abituato e non voglio abituarmi a questo. Ogni singolo istante in compagnia di questi meravigliosi esseri è durato, nella mia percezione, anni interi. E queste persone sono ovunque: non sono angeli, non sono eroi. Sono gente comune che vive assieme a noi su questo meraviglioso pianeta, ma a volte non le riconosciamo. Credo dipenda da noi e basta. Sicuramente in Italia esistono persone come quelle che ho incontrato, non credo che nell’Est Europa ed in Asia l’acqua abbia proprietà magiche e renda la gente diversa. Credo che, prima di partire, ero tarato su certi aspetti della vita e non potevo immaginare cosa significasse vivere in armonia con gli altri. Colpa mia, certo, ma sono contento che questo mio guscio sia stato letteralmente scardinato e, per mia fortuna, abbia trovato la forza ed il coraggio di lasciarlo cadere. Ogni singolo giorno e ho imparato qualcosa di nuovo e sono appena dietro casa. Se partissi domani potrei tornare a Termoli in tre giorni, eppure mi sento lontano anni luce da casa. Lontanissimo dal Massimiliano che conoscevo. Ma non basta. Ne voglio di più! Scrivo da un tappeto di Nevsehir, in Turchia, ad un passo dalla Cappadocia. La moto è stata il mezzo che mi ha catapultato sin qui, passando attraverso asfalto, polvere, sudore e fatica. Sto gustandomi questo viaggio grazie alle doti che solo una motocicletta sa offrire: entrare profondamente nel territorio che si sta attraversando. L’abitacolo di una macchina ripara dalle intemperie, custodisce i propri averi  e ti tiene lontano dai moscerini. Ma scendere da una moto anchilosato, stanco, coperto di polvere e con i bagagli da scaricare… non lo cambierei con nulla al mondo! Presto ripartirò verso il confine con l’Iran e credo che là lo stacco sarà ancor più evidente. L’unica cosa che mi preoccupa è il traffico e la guida ‘creativa’ dei locali. Finora tutto bene, ma è dura tenere gli occhi aperti e cercare di interpretare le manovre di ogni singolo autista… camion ed autobus compresi! Finora non posso fare altro che esser grato ai miei genitori ed alla mia famiglia tutta: mi hanno sempre supportato e consigliato. Nonostante le paure (comprensibili) relative a questo progetto, non mi hanno mai fatto mancare il loro apporto. In tanti hanno provato a farmi desistere, alcuni mi hanno canzonato, ma fa tutto parte del copione. Sono felice di aver resistito agli attacchi di chi mi ha preso per pazzo, di chi mia ha voluto mettere addosso paure di ogni genere e di chi se n’è fregato bellamente del mio intento. Non si contano le richieste di patrocinio, sponsorizzazione e partecipazione al mio progetto. Tantissime porte sbattute in faccia, Regione Molise, Provincia di Campobasso e Comune di Termoli compresi. Eppure tanta gente, costantemente, mi scrive per chiedermi come sto, farmi i complimenti e darmi energia e coraggio. Finora tutto magnifico, ma la stanchezza a volte s’è fatta sentire. E, prontamente, qualcuno mi ha fornito motivazioni e stimoli per continuare ad andare avanti. Prometto che non deluderò nessuno, me compreso, e porterò con me chiunque abbia la voglia ed il piacere di seguirmi sul sito www.australiatwin.it o su FB alla pagina www.facebook.com/pages/Australia-Twin/135214973209235 . Un saluto dalla Turchia, a risentirci a presto da qualche altro meraviglioso luogo… Massimiliano Perrella


Commenti

Ritratto di Leonarda

Ho letto tutto il tuo articolo. Complimenti davvero,bellissime parole. Ti auguro di finire al meglio il tuo viaggio e di fare un buon rientro. Sei riuscito a trasmettere ai lettori di questo magnifico sito tutte le tue emozioni. Ciao Massimiliano!