Il fascino di una terra incontaminata: il Marocco

Il viaggio nell’antico Marocco, in arabo Al-Mamlaka al-Maghribiyya, ci regala paesaggi spettacolari con tratti fuoristrada non particolarmente facili. Da Tangeri a Fèz un spedizione indimenticabile che ci lascerà non poche emozioni.

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Arrivati a Tangeri, l’ansia di assaporare quel Marocco selvaggio e variopinto ci spinge subito alla nostra tappa Essaouira prima città particolare che si incontra, patrimonio dell’umanità (UNESCO), con il passare degli anni viene chiamata con vari pseudonimi ”La Bella Addormentata”, “La Città dei Venti”o anche “La perla dell’Atlantico”; inoltre è ottima tappa per gli amanti degli sport d’acqua come il windsurf. Prima di lasciare la costa facciamo un salto a Sidi Rabat, un caratteristico villaggio di pescatori immerso in una riserva naturale che ci fa ammirare una spiaggia infinita. Imboccando poi la S501 ci dirigiamo verso l’Alto Atlante e arriviamo sino a quota 2092 metri del Tizi n-Test, dove si possono ammirare viste emozionanti nella vallata sottostante, percorrendo strade piacevoli scavate nella roccia. Successivamente passiamo per Marrakech, un luogo favoloso e mistico, dichiarato “Patrimonio Mondiale” dall' UNESCO . Marrakech è davvero una città mutevole, sulla tendenza delle grandi metropoli come New York o Parigi; qui non è possibile non accorgersi della piazza di Jemaa El Fna, un vero e proprio tuffo nel passato, questa piazza è una baraonda di ambulanti, danzatori, incantatori di serpenti, chiromanti e cibi per tutti i gusti, il momento migliore per assaporarla è al tramonto quando la luce infuoca il rosso delle mura circostanti calandovi nella tipica atmosfera marocchina. Volendo ci si può fermare per qualche giorno a Marrakech, per poi ripartire lungo la P31 dove, dopo la casbha di Telouèt, ci si addentra in un percorso non facile : circa 35 km di sterrato che percorrono canyon straordinari. Per percorrere questo tratto con maggior tranquillità è consigliabile lasciare i propri bagagli nello Ksar di Ait Benhaddou (villaggio fortificato) patrimonio mondiale dell’UNESCO; la strada che ci attende per raggiungere le Gole del Todra, le più affascinanti dell’intero Marocco meridionale: una spaccatura naturale nella pietra che separa la catena dell'Alto Atlante dai speroni del Jebel Sarho, è veramente rovente, circa 50 gradi all’ombra quando la si riesce a trovare, ci troviamo infatti nel primo ritaglio di deserto. Ci fermiamo così a Tinehrir per la notte. Al mattino seguente i km da percorrere sono 350 che dalle Gole del Todra ci condurranno a Imilchil, paesello con qualche alberghetto e botteghe, e poi dietro per le Gole del Dades.  La veduta che regalano queste gole è bellissima. Qui varrebbe la pena passare una nottata, per poter fare un esplorazione memorabile. Il  percorso assume tante sfaccettature dallo sterrato, alla ghiaia al fango. Dopo un bagno nel freddissimo lago Tislit, spettacolare perla della natura incassato tra le montagne a circa 2000m, e prima del ritorno a Ait Benhaddou per ritirare i bagagli percorriamo velocemente Ouarzazate, una delle cittadine che più valorizza il vero sud del Marocco, per poi gettarci nelle vigorose oasi dalla Valle del Draa. Il Draa scava il suo letto fino ad Agdz, per  200 km da vita a tante piccole oasi  per poi farsi inghiottire dalla sabbia Qui la natura non si cura  del deserto sfoggiando i suoi colori. Grappoli di datteri simili all’oro attaccati alle palme e cespugli d’alloro pieni di fiori rosa acceso. Successivamente arriviamo a Rissani, città che segna la fine della strada, alle porte del Sahara, dove vi sono tanti negozietti che meritano di essere visitati. Bisogna ora di nuovo lasciare i bagagli per percorrere circa 50 km di sabbia compatta, in assenza di segnali, per arrivare a Merzouga, dove ci accolgono le imponenti dune dell’Erg Chebb, qui si assiste ad un paesaggio meraviglioso e magico, infatti a seconda dell’ora del giorno le dune mutano il proprio colore passando dal rosa, al rosso all’oro, insieme ai chiaroscuri che rafforzano le emozioni e lo spettacolo. Una volta lasciata Merzouga ci avviamo a Fèz passando per Midelt, dove in lontananza vediamo il Cirque du Jafar, il paese è collocato su di un altopiano, circondato dal fiume Moulouy; dopo circa 40 km imbocchiamo la S305 che attraversa la foresta di cedri. Arrivati a Fèz, la più originale delle città imperiali, si dedica un giorno intero per conoscere tutta la Medina a piedi poiché è una delle più vaste città medioevali del mondo, un vero e proprio viaggio nel tempo. È consigliabile reclutare un guida che ci accompagni alla scoperta di Fèz, il costo della giuda non è eccessivo, infatti basti pensare che una volta lasciata l’Europa, i costi in Marocco si riducono notevolmente; è consigliabile inoltre di traghettare da  Algeciras in Spagna  per raggiungere il Marocco, spendendo meno, in alternativa si può partire anche dall’Italia  ossia da Chiariva o da Sete in Francia.Sulla strada per il ritorno a Tangeri, dove ci attende il traghetto, incrociamo ragazzini che tentano di rifilarci panetti di hascisc. Dopo alcune ore arriviamo sul suolo europeo e il pensiero è quello di aver visto solo una piccolissima parte di cio che avremmo potuto vedere.