Polizze moto temporanea: cos'è e quando conviene

Nessun voto presente
In base al combinato disposto degli artt. 193 e 2054 del Codice Civile, quando gli italiani si mettono alla guida di un veicolo, e percorrono strade pubbliche, sono soggetti ai rischi connessi alla c.d. "responsabilità civile", ossia all'onere di risarcire eventuali danni, a cose o persone, causati in violazione delle norme del codice della strada, o a seguito di incidenti. La "presunzione di responsabilità" opera "fino a querela di falso":il conducente del veicolo che ha causato determinati danni è considerato responsabile fino a prova contraria dallo stesso addotta. Tale principio giuridico comporta che tutti i guidatori di veicoli a motore (con esclusione di quelli specificatamente elencati dalla legge) debbano provvedere ad assicurare il loro veicolo, al fine di disporre di una copertura atta a elargire i sopraindicati risarcimenti. 
 
Quello assicurativo è un onere che grava non poco sul bilancio familiare degli italiani e si estende anche ai motocicli. Per questi ultimi, tra l'altro, sono previsti dei massimali assicurativi particolarmente onerosi (ad eccezione delle moto al di sotto dei 125 cc e dei motorini 50 cc) e, considerato che il loro uso può avere un carattere di "stagionalità", risulta utile considerare delle formule assicurative diverse rispetto a quelle previste per le auto. La differenza, in tal senso, consiste nella durata della copertura, posto che per i motoveicoli è possibile stipulare delle polizze assicurative c.d. "temporanee", ossia con una durata inferiore all'anno (da tre a sei mesi). 
 
Tali contratti temporanei comportano un indiscutibile vantaggio economico immediato, dato dal minor premio assicurativo dovuto e dalla possibilità di ammortizzare quasi completamente il costo. Va detto, però, che il vantaggio della temporaneità di tali polizze non può essere valutato senza considerare anche alcuni rischi ad esse legati. Per prima cosa, è necessario evidenziare come il costo del premio della polizza temporanea diminuisca in maniera meno che proporzionale rispetto a quella di durata annuale, con conseguente riduzione dell'apparente risparmio economico. In seconda battuta, è altresì necessario ricordare che nel periodo in cui non opera la copertura assicurativa si è esposti a tutti i rischi conseguenti anche solo a un evento accidentale in cui è coinvolto il veicolo, sebbene questo sia "formalmente fermo" (per esempio, una moto, da ferma, può cadere e provocare delle lesioni a un passante). Come ultima considerazione, non di poco conto, va detto che le polizze moto temporanee non consentono al conducente di essere premiato per il "merito", passando in tal modo a una classe di rischio meno elevata, con conseguente riduzione del premio dovuto. 
 
Detto questo, si capisce come sia più che utile ponderare attentamente sulla scelta di un'assicurazione di durata inferiore ai 12 mesi, considerando anche altre soluzioni, meno rischiose, come quella di stipulare una polizza annuale che possa essere sospesa e riattivata a seconda delle esigenze del singolo guidatore.