chi viene con me...?

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Con la premessa che i passi svizzeri aprono i primi giorni di giugno, consiglio proprio i primi giorni di apertura per questo itinerario perchè la strada è letteralmente circondata da alte muraglie di neve (quest'anno al piazzale del Novena era almeno 5 metri), pur mantenendo un fondo a dir poco perfetto.
La partenza è a Domodossola. Ci si dirige verso il valico del Sempione imboccando la Val Divedro, stretta e piena di forre.
Si arriva, così, alla frontiera. Poco dopo la postazione svizzera, a Gondo, consiglio di fare benzina, accettano gli euro e costa meno. Si sale al Sempione. La strada è larga e perfetta ed il panorama comincia a essere stupendo. Al Sempione i Guzzisti possono farsi scattare una foto con la gigantesca aquila di pietra che vigila sulla frontiera.
Si prosegue dirigendosi verso a Briga, ma cercando di non distrarsi a guardare troppo il panorama, la strada è ampia, ma alcune curve sono insidiosette e, non ultimo, siamo in Svizzera e la Gendarmeria qui non scherza.
Alla fine della lunga discesa si trova una rotonda dove bisogna andare a destra, verso il Furkapass, seguendo le chiare segnalazioni. Quindi, si risale la valle del fiume Rodano, che qui è ancora poco più di un torrente. Si continua a risalire la valle, alternando stretti passaggi e ampie vallate in cui sono immersi paesaggi da plastico ferroviario, con treni multicolori che passano senza fretta e autobus postali degli anni 50 che arrancano sulla strada.
Si arriva a Ulrichen, poco più che un paesello. Proprio al centro del paese c'è un incrocio e li si gira a destra, direzione Passo della Novena. La strada comincia a salire e, dopo un'ampia curva, vi apparirà una spettacolare vista sulle montagne. Continuando arriverete al Passo della Novena, uno dei passi più alti delle Alpi.
Dopo la sosta di rito, scollinate e, passati alcuni tornanti, la strada prosegue rettilinea sul fondo valle. Lì nasce il Ticino e, oltre le montagne alla vostra destra, c'è il passo san Giacomo, confine con l'Italia, transitabile solo a piedi.
Continuate fino ad Airolo e poi girate a sinistra verso il Gottardo. Se siete fortunati e la trovate aperta, vi consiglio di fare la strada vecchia tutta in porfido, un tornante dietro l'altro, da gustarsi a passo d'uomo, altrimenti percorrete la strada più moderna non trascurando di fermarvi all'ultimo tornante, dove gli elvetici hanno ricavato una specie di balcone belvedere da cui si gode un fantastico panorama. Proseguendo, a breve arriverete al passo del Gottardo, dove c'è un lago quasi sempre gelato e un baracchino che prepara panini con wurstel e crauti. Sosta di rito e poi giu, seguendo la strada, sempre dritti fino a una rotonda. Si gira a sinistra e si risale l'ennesima vallata. Dal fondovalle la strada si inerpica sempre di più, alternando ai tornanti i brevi rettilinei, passaggi a mezza costa, sempre accompagnati da viste spettacolari, difficili da descrivere, fino al Furkapass. Non fermatevi al culmine, proseguite ancora un pò e fermatevi al rifugio, da cui si gode una bellissima veduta sul ghiacciaio da dove nasce il Rodano. Sul fondovalle potete vedere anche una delle poche ferrovie a vapore a cremagliera, aperta nei mesi estivi, di cui incrocerete il tracciato durante la discesa.
Nel primo paesino che incontrate, scendendo troverete sulla destra la strada che sale a Grimsell, raggiungibile in pochi minuti, dove, se la giornata è bella, potete stendervi 5 minuti sui prati che circondano l'omonimo lago e visitare il piccolo zoo. D'estate proteggetevi dal sole perché siamo a 2.000 metri e i raggi scaldano parecchio.
Riscendete per la stessa strada e poi seguite il Rodano fino a Ulrichen e poi a ritroso la strada dell'andata.
Sempre bene portare con sé un indumento pesante e la tuta antipioggia, perchè non è raro che possa nevischiare anche d'estate.
Difficile riuscire a descrivere a parole la bellezza di questo itinerario, ma basti a convicervi il fatto che venga soprannominato "Il Paradiso dei motociclisti".

Commenti

Ritratto di Giarks

Ciao! Mi chiamo Luca e ho 35 anni. Premetto che sono già stato in Svizzera in moto varie volte e trovo che sia una nazione bellissima da godersi su due ruote. . Non sono una amante dei viaggi in gruppo perché di base non mi piace il modo di guidare delle altre persone, e trovo l'andare in gruppo stressante e rischioso. Di solito viaggio da solo o con un passeggero, oppure insieme ad un altro motociclista quando trovo una persona che abbia uno stile di guida simile al mio... Tu mi sembri una persona intelligente, perlomeno dal modo in cui scrivi. Non mi dai dunque l'impressione di essere il solito italiano inconsapevole che usa la moto in cerca di emozioni trasgressive. Con questo non voglio dire che vado a 30 km/h per tutto il tempo, però non sono neppure uno di quelli che alla vista di un rettilineo devono a tutti i costi ruotare la manopola destra fino in fondo e che in curva vanno contromano perché altrimenti dovrebbero rallentare troppo... Mi piace divertirmi, ma con consapevolezza. Tu che tipo di persona sei? Buona giornata! Luca
Ritratto di mottimaury

ciao Luca ..grazie per la risposta...io sono d'accordo con te..i gruppi sono sempre molto faticosi da gestire...preferisco due tre coppie ben in sintonia per divertirsi...io sono 53enne...scooterista...non so tu...ho un burgman 650 sono un tipo tranquillo..non amo correre amo la como0dità ma adoro l'avventura....se ti va scrivimi alla mia mail personale.... mauriziomott@libero.it oppure watshapp 3272058950..a proposito sono di Torino...ciao Maurizio