Arte e motocicletta

L'arte è altrove - di Mario Agostini

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Gennaio 2005

Il libro è insieme, saggio e racconto: L'autore, vecchio professore di Liceo Artistico, fingendo un ipotetico dialogo con sua moglie durante un viaggio in moto attraverso l'Europa, mette a nudo con irriverente ironia il mondo dell'arte degli ultimi cinquant'anni. 

La moto è una cavalcatura, una potenza scattante che stringi tra le gambe, pronta a rispondere a ogni tuo comando, ad assecondare docilmente ogni tuo movimento, è un modo diverso di muoversi e di vivere il rapporto con l’ambiente, di sentire l’aria che t’investe carica degli odori dei luoghi che ti circondano.  Viaggiare in moto è un po’ come fare trekking in montagna: quando il piacere del viaggio è più forte della fatica e dei disagi che inevitabilmente si dovranno affrontare, allora si è pronti per partire. Muoversi liberamente, con il pretesto di ritrovare vecchi amici, con un copione da inventare giorno per giorno lungo approssimative direttrici, un viaggio fatto di deviazioni decise al momento sulla base di particolari interessi, suggerite spesso dalla singolarità di un paesaggio. Il vero viaggio è muoversi senza un itinerario prestabilito, senza alcuna prenotazione alberghiera e con quella giusta dose d’imprevisti che ti fanno sentire meno turista e più viaggiatore. 

http://www.marioagostini.com/libri.php?id=1

 

Biografia

Mario Agostini è nato a Fermo nel 1940. Non ancora ventenne, soggiorna per un lungo periodo a Monaco di Baviera, dove ha i suoi primi contatti con il mondo dell'arte. All'inizio degli anni Sessanta frequenta, all'Università di Urbino, la Scuola Superiore di Giornalismo. Termina gli studi con una tesi sull' aspetto sociologico del fenomeno artistico. Nel 1964 viene ammesso all' Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove si stabilisce e dove collabora attivamente con il Centro Universitario Teatrale diretto dai fratelli Frazzi. Sul finire degli anni sessanta, nel suo grande studio in Borgo Tegolaio scrive testi e allestisce spettacoli in collaborazione con lo svizzero Paul Aebi. Nello stesso periodo, esprime il suo impegno sociale attraverso la realizzazione di grandi tele dal sapore grottesco surreale. Difensore di una totale libertà d'espressione, ha sempre operato tra figurazione e astrazione consapevole della loro diversità. Nel 1970 é stato animatore e fondatore del Teatro dei Ciompi. Nello stesso anno assume l'incarico di docente in Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Firenze, incarico che lascerà nel 91’ per dedicarsi completamente all'attività artistica. Nel 77' con Volpi e Raffaelli, ha dato vita all'lppogrifo, una vera e propria bottega dell' arte incisoria che oltre al merito di aver saputo riproporre l' incisione attraverso un attento recupero delle tecniche e dei metodi dell'antico mestiere ha contribuito alla diffusione dei suoi lavori più tradizionali a livello internazionale. Dagli anni novanta preferisce esprimersi in prevalenza attraverso le moderne tecnologie digitali.