Romania: sulle strade dei vampiri

La regione del Maramures è la più interessante dal punto di vista umano: che è rimasta quella del passato, mentre la Bucovina sorprende per i suoi tesori artistici e dei Carpazzi perché ricordano il verde dei nostri Appennini.

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Appena si entra in Romania, il mondo ci sembra tutto diverso, anche a pochi chilometri dalla nazione vicina, l’Ungheria. Il paesaggio è alquanto selvatico e gli agglomerati urbani, casette basse disposte ai lati della strada principale, sono semplice case basse e colorate con colori pastello. Man mano che ci avviciniamo alla capitale della Transilvania, Cluj Napoca, davanti alle case si raccolgono donne e bambini a vendere frutta e verdura appoggiata sui tavolini, cestini e cassette di legno. E’ un mondo di colori vivaci e diversi e al nostro passaggio, tutti ci salutano dandoci il benvenuto! L’esplorazione continua verso i Carpazi, per nulla sinistri e minacciosi come si potrebbe immaginare dai tanti film che ne raccontano le vicende di questa zona. Ci troviamo a passare fra morbide campagne e piccoli villaggi, regalandoci sempre momenti di grande stupore. La cittadella medievale di Sighisoara (dove naque proprio lui, Vlad Dracula) con la sua torre dell’orologio e i quartieri di case gotiche dai colori confetto. E ancora i volti intensi della gente di campagna, le fortezze, le chiese, di questa terra che accoglie diverse culture e diverse età. In effetti sembra di fare un viaggio a ritroso nel tempo, specie nel Maramures dove l’identità contadina è più corposa ed evidente: la gente, i lo costumi semplici, gli animali che scorrazzano ovunque, i bambine che crescono tutti insieme. Pare impossibile che esista una “parentesi” talmente intatta a poche centinaia di chilometri dal nostro frenetico mondo iper-industrializzato. Lungo i vari spostamenti bisogna essere cauti e guidare sempre con attenzione dato che le strade non sono di certo un velluto e ci si imbatte spesso in lavori in corso, piccoli sterrati e asfalto grattugiato. Non è difficile poi incappare, specialmente di notte, in carretti ti rati da cavalli o buoi, senza nessun indicatore luminoso, o anche persone che camminano lungo queste strade buie con grande pericolo sia per loro che per chi guida. Proseguendo lungo il nostro percorso, dal fitto verde-bruno si  staglia intatto il castello che sembra uscire da una fiaba. E’ il castello di Peles, sontuosa residenza dei potenti all’inizio del secolo. I suoi meravigliosi interni furono salvati dalla permanenza di Ceausescu con un astuto stratagemma: egli venne convinto ed allontanarsi a causa di un presunto fungo, molto velenoso per l’uomo, che secondo gli esperti  aveva intaccato il legno dell’arredamento del maniero. I restauratori poterono cosi procedere con il recupero dello splendore degli ambienti del castello, che merita davvero un’accurata visita. Da visitare non manca sicuramente il castello di Bran, che fu la residenza del vampiresco conte, che qui è visto come un eroe nazionale, avendo difeso strenuamente i confini contro i turchi, trascurando l’aspetto sanguinario immaginato da Stoker. Sul tragitto verso Tulcea deviamo per visitare dei suggestivi vulcani di fango ai quali si accede al termine di un tragitto sterrato che si snoda tra dune, sterpi e trivelle per il petrolio. Il paesaggio che conduce al Delta del Danubio è cosi affascinante che non si può non fermarsi per scattare qualche foto. Il  nostro itinerario prosegue verso la zona dei monasteri dove tutto sembra svolgersi come nel passato, almeno a giudicare dall’abbigliamento e dalle attività delle monache che li abitano. Si rimane impressionati dalla bellezza dei dipinti che ricoprono sia l’interno che che l’esterno delle chiese. Verso la fine del viaggio si attraversa la zona del Maramures fra villaggi contadini e suggestive chiese in legno svettanti verso il cielo ( la più alta arriva a 74 metri …). Da vedere è anche il cosi detto “cimitero allegro”, unico al mondo, dove ogni tomba racconta con disegni e allegri versi scolpiti su coloratissime lapidi di legno le fasi della vita e della e della morte della gente del luogo.

 

Consigli pratici:  la Romania ha un patrimonio turistico enorme che però viene sfruttato male. I campeggi per esempio sono praticamente assenti, ad eccezione di Brasov dove ce n’è uno bellissimo. Anche gli alberghi sono un’incognita, la pulizia e la cordialità in Romania sono spesso un optional. Nonostante questo la Romania per il moto turista consente una vacanza interessante ed economica. Di particolare bellezza la regione del Delta del Danubio, anche se le variazioni del livello dell’acqua rendono a volte impraticabili i canali più interessanti. La Bucovina sorprende per i tesori artistici che conserva. La Transilvania è un grande altopiano collinare con i piccoli villaggi medievali dallo stile architettonico unico. I Carpazi in alcuni punti sono veramente minacciosi , da vedere le Gole di Bicaz. Per visitare bene la Romania, occorrono tra i 10 e 15 giorni. Le strade in generale sono molto brutte  per chi va in moto, specialmente se piove, bisogna stare attenti ai numerosi lavori in corso che sono mal segnalati e pericolosissimi. Non viaggiate di notte, anche per gli innumerevoli mezzi agricoli che transitano senza luci specie in Moldavia  e in Maramures. Per arrivare in Romania servono circa due giorni. La strada più veloce passa per Graz (Austria) e da Budapest (Ungheria).