Iran

Sottotitolo: 
13 giorni, tour avventura organizzato dal TOUR OPERATOR IRANIANO 'SAFARESTAN'

Italiano
Tipologia viaggio: 
1

Categoria viaggio:

"SAFARESTAN" è un TOUR OPERATOR IRANIANO che organizza viaggi in tutta l'Iran.

Un esempio di tour organizzato è quello di 13 giorni, alla scoperta del deserto.

 

Programma

1° giorno 

Partenza dall’Italia da Malpensa, arrivo a Tehran con il volo di linea.
Incontro con la guida locale che vi accompagnerà per tutto il viaggio, trasferimento in albergo e pernottamento.


 2° giorno Tehran - Shiraz

Al mattino visita della città, situata tra 110 e 1750 metri a ridosso del monta Demavand.
Il nome è composto da “Teh” (calda) e “ran”(località), la città è stata scelta come capitale per la prima volta nel 1790 sino ad oggi,, offre diversi luoghi di grande interesse, tra cui alcuni favolosi musei

  • il Museo Archeologico, con una ricchissima collezione di stupendi reperti preistorici e storici provenienti da siti achemenidi, sassanidi e islamici
  • il Museo dei Tappeti, con una collezione di stuoie e tappeti che a partire dal XVII secolo percorrono la storia e la tradizione della tessitura persiana, il museo è ospitato in un edificio moderno progettato negli anni settanta da Farah Diba, architetto e regina di Persia
  • il Museo del Vetro, ospitato in un bel palazzo di epoca qagiara, la collezione custodisce centinaia di reperti in un allestimento moderno e assai accattivante.
  • il Palazzo Reale dello Scia, all’interno di un lussureggiante giardino si trovano gli edifici che compongono questo palazzo

Nel tardo pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza con il volo di linea per Shiraz.
Trasferimento in albergo e sistemazione.
Cena e pernottamento.

 3° giorno Shiraz - Persepoli - Shiraz (60 km. x 2)

In mattinata l’escursione a Persepoli visita approfondita del Palazzo Primavera fatto costruire da Dario I nel 518 a.C. per celebrare le feste di inizio anno.
L’enorme piattaforma è ricoperta di bassorilievi raffigurati tutte le popolazioni che facevano parte dell’Impero Persiano, prima Dario e poi Serse avevano fatto affluire in Persia i migliori artigiani del mondo per edificare un palazzo che doveva essere la summa dell’architettura e della scultura delle regioni Mesopotamiche.
La vista prosegue con Naqsh-e Rostam luogo di sepoltura dei primi imperatori achemenidi: Dario I, Serse, Artaserse I, Dario II.
Nel pomeriggio rientro a Shiraz nota per i suoi giardini e per la miteza del suo clima e capitale sotto diverse dinastie, patria d’illusti poeti come Saadi e Hafez, visita della città e del Complesso di Valik: fortezza di Karim Khan (moschea, hammam, bazar), caravanserragli di Moshir e cena.
La sera rientro in albergo e pernottamento.

 4° giorno Shiraz - Kerman (560 km.)

Mattina partenza in direzione di Kerman.
Il viaggio è caratterizzato dal susseguirsi di quattro paesaggi dell’altopiano iranico:

  • il lago salato
  • la pianura
  • il deserto
  • la montagna

nel tragitto si visita all’antica moschea della cittadina di Neiriz, arrivo nel tardo pomeriggio a Kerman, situata nel cuore di un’area archeologica ai piedi dei monti Zagros, una fra le città più antiche di tutto l’Iran, punto di sosta per i viaggiatori che attraversavano la Persia diretti nel subcontinenti indiano.
Cena e pernottamento.

 5° giorno Kerman - Rayen - Mahan . Kerman (100km x 2)

Partenza per l’escursione di un interna giornata a Rayen, una spendida cittadella, simi a Bam(seriamente danneggiato dal terremoto del 2003).
Possenti mura, larghe tre metri, circondano l’abitato di mattoni, paglia e fango, il miscuglio di stili che la contraddistingue fa ritenere che risalga almeno a 1000 anni fa, l’abitato abbandonato da più di un secolo è stato restaurato alla fine del 1996.
La cittadella fortificata, tipico esempio di architettura ecologica del deserto, costruita in epoca sassanide nel 400 d.C. copre una superficie di circa 4 ettari. La città divisa in quartieri dove si trovano le abitazioni, visitabili, ed il bazar è coronata da 16 torri. La visita è una esperienza straordinariamente interessante.
Nel pomeriggio proseguimento per Mahan, sulla via del rientro a Kerman, colpisci immediatamente l’attenzione la cupola azzurra del mausole di Nur-ed-DinNimat allah del XIV secolo, poeta mistico e teologo dei dervisci.
sosta presso i Giardini del Principe, rientro a Kerman e visita dell’animato Bazar tradizionale, quindi il complesso di Ganjalikhan, ed altri edifici di architettura islamica.

 6° giorno Kerman - Yazd(330km) 

Mattina partenza per Yazd sulla rotta descritta da Marco Polo via Rafsanjan, arrivo all’antica Yazd tra i più importanti centri carovanieri che accolse per i secoli i mercanti e i viaggiatori, la città che ospita la più nutrita comunità di seguaci di Zoroastro, ci offre la visita al “Fuoco Sacro”, il tempio dove si conserva una fiamma che brucia dal 470 d.C., “le Torri di Silenzio” due colline brulle, dove i zoroastriani lasciavano i propri defunti agli avvoltoi perché ne spolpassero le ossa, nelle vicinanze un cimitero moderno dell’antica religione, infine la moschea Jamé che presenta un portale rivestito di maioliche tra i più alti dell’Iran, e il complesso di Mirciakhmaq con una bellissima piazza e il fornitissimo Bazar.

 7° giorno  Yazd - Deserto e Villaggio di Garmeh (340km)

La mattina, partenza per un viaggio nel passato attraverso il più grande serto dell’Iran, il “Deserto di Dasht e Kavir”.
Il percorso è molto affascinante e il panorama è un susseguirsi di montagne colorate, fino a raggiungere la silenziosa semplicità di Garmeh, un minuscolo villaggio che sorge al centro di un oasi, che si presenta come proprio ve lo aspettereste.
Una piccola sorgente d’acqua permetti la crescita di oltre 25 varietà di palme da dattero, dove finiscono le palme iniziano le case dell’antico villaggio.
Perte della bellezza di Garmeh è il suo totale ed assoluto silenzio.
Dopo la seconda colazione, visita al cuore del deserto, dove sarà possibile raggiungere le dune.
La sera rientro a Garmeh, cena e pernottamento in casa tradizionale

 8°giorno Garmeh

La giornata è dedicata a passeggiate nel villaggio e dopo pranzo visita del lago salato, la sera rientro in villaggio, cena e pernottamento.

 9° giorno Garmeh - Nain - Esfahan

Mattina partenza per Esfahan, nel percorso visita all’antica città di Nain, con la sua moschea di Jamé di 1000 anni fa ancora decorata da stucchi mirabilmente conservati.
Nel pomeriggio arrivo nella città di Esfahan, la città del deserto, cena e pernottamento.

 10° giorno  Esfahan

Un vecchio detto persiano dice “Esfahan è la metà del mondo”.
Numerosi viaggiatori hanno lasciato un descrizione entusiasta, ammaliati da tanto bellezza.
L’intera giornata sarà dedicata alla visita di Esfahan, la grande oasi del deserto dove regna intatta l’atmosfera delle “Mille e una notte”. A partire dal 1587, con Abbas I “il Grande” e la dinastia safavide, la città acquista la straordinaria bellezza che la caratterizza ancora oggi.
Nella grande piazza centrale Naghsh-e Jahan (metri 512 x163) si affacciano due teorie di archi, nella parte bassa occupati da botteghe di artigiani (interessanti i negozi di preziosi: miniature, turchesi, stoffe), si vedono alle estemità della piazza i pali che servivano a delimitare il campo da polo realizzato 400 anni fa.
Tra i porticati si incastrano la Masjed-e Emam (moschea della Shah), in assoluto una delle più belle dell’intero mondo islamico per la raffinatezza della decorazione di piastrelle azzurre e gialle e l’armonia della cupola e degli spazi interni, il piccolo gioiello della moschea di Masjed-e Shah Lotfollah, il palazzo reale safavide Ali Qapu e l’ingresso al bazar centrale coperto da piccole cupole sormontante da una apertura da dove filtra tutta la luce che serve per illuminare le merci esposte.
Cena e pernottamento.

 11° giorno Esfahan

Mattino proseguimento e completamento della visita di Esfahan: la Grande Moschea del Venerdì, il padiglione e parco di Chehel Sotun, costruito da Abbas I, i minareti vibranti Monar Jomban, la chiesa armena di Jolfa con l’annesso museo, il ponte Khaju del 1600, i resti del tempio di Fuoco dedicato al culto di Zaratustra.
Cena e pernottamento.

 12° giorno Esfahan - Kashan - Qom

Mattina partenza per Qom via Kashan, la città viene considerata la culla della civiltà l’origine risale a VI millennio a.C. rasa al suolo due volte dagli invasori e sempre ricostruita dagli indomiti abitanti, fino a raggiungere il suo massimo splendore nel 1051 – 1220 famosa per i tessuti le ceramiche e le piastrelle. Nella città effettueremo una visita al giardino di Fin e alcune case bioclimatiche di epica Cagiari e la collina di Sialk.
In serata arrivo a Qom, la seconda città santa del paese dopo Mashahd.
Cena e pernottamento.

 13° giorno Qom - Italia

La mattina presto trasferimento con pullman all’aeroporto di Emam Komini (il tempo di impiego da Qom all’aeroporto è uguale a quello da Tehran all’aeroporto) partenza con il volo di linea per l’Italia (Roma Fiumicino).

 

Per ulteriori informazioni:

Safarestan Iran Tour Operator. (SITO)
Address: #2No. 12, Bimeh Alley, Villa St., Karim Khan Ave., Tehran, Iran
Fax: (0098 21) 88 944 630
Tel: (0098 21) 88 944 315  (5 lines)
Cell0098 (0) 912 30 943 30
Skype: Safarestan

 

Immagine: 

Sottotitolo: 
Italia - Australia in moto. L'impresa di Massimiliano Perrella

Italiano
Tipologia viaggio: 
0

Ciao ragazzi! Come da accordi, anche se con colpevole ritardo, ecco il resoconto del viaggio sinora fatto... e con molte foto! Spero vi piaccia! Se vi fa piacere mandatemi il link, qualora lo pubblichiate: lo metterò anche su FB e Twitter nelle mie pagine!


Sito Ufficiale: http://www.australiatwin.it

Forum: http://www.viaggiareinmoto.com/forum/forum-viaggiare-in-moto/australia-twin-e-il-nome-di-un-viaggio-in-moto-da-termoli-all-australia-attraverso-europa-
 

Sei per sette uguale… quattromila!

Questi i chilometri, sinora fatti, dalla mia partenza da Termoli, sei settimane fa. Non molti, devo ammettere: la distanza non coperta non è molta, ma le emozioni sono tantissime! Mai mi sarei aspettato di conoscere così tanta gente, condividere momenti speciali e tanta amicizia… ma andiamo per gradi. Sono partito con la convinzione di fare un viaggio in solitaria, condito da conoscenze saltuarie, certo, ma l’idea che avevo era che mi sarei dovuto confrontare principalmente con me stesso. Finora, invece, ho faticato a trovare del tempo per starmene da solo! Quasi ovunque, fra città, traghetti, stazioni di servizio e luoghi remoti, ho incontrato gente curiosa e disponibile, aperta al dialogo e piena di vitalità. Ho ancora vivido il ricordo di Nis, in Serbia: dopo poche ore che ero arrivato avevo intorno a me gente di ogni Paese con cui condividere una birra ghiacciata e tante risate. Merito di AEGEE e Couchsurfing, due comunità che contribuiscono a rendere questo mondo più piccolo, accogliente e amichevole. A me hanno dato (e stanno dando) moltissimo e, sicuramente, il mio viaggio non sarebbe stato lo stesso senza di loro! In Slovenia mi sono fermato diversi giorni a Maribor e rischiavo di non ripartire più! In Croazia ho assaporato i primi spicchi di genuina ospitalità, in Serbia mi hanno trattato da re! Magnifici posti, gente straordinaria e sempre la solita frase: “Tu sei l’ospite!” Non mi sono mai sentito così in armonia con il mondo e con le persone. Altro che viaggio in solitaria, finora non ho fatto altro che fondermi con culture, usi, tradizioni, cucina e abitudini diverse dalla mia. E tutto è stato (ed è) così affascinante. A parte la vergogna di quando usciva fuori l’argomento della politica e mi sentivo dire “Bunga Bunga” e “Come cavolo fate voi italiani ad avere quel Berlusconi come presidente (non a caso uso la lettera minuscola). È dura mandar giù il boccone ogni volta, ma almeno sono argomenti su cui riesco a far ridere un po’ di gente. Chissà se mi credono quando gli rivelo che anche queste sono parte delle motivazioni che mi hanno spinto a partire… ma lasciamo stare!  In Bulgaria ho assaporato i primi cenni di diversità  rispetto a quel cui sono abituato, in Turchia ho intinto la punta delle dita nella marmellata del cambiamento. A parte Istanbul, muovendomi verso Est inizio a sentire davvero che le cose sono diverse. E parecchio. Nell’aria echeggiano i richiami dalle moschee, si mangia per terra e non gli alcoolici si trovano solo in alcuni supermercati… Ma queste cose le potevo leggere in qualsiasi guida. Se faccio un passo indietro mi rendo conto che l’unico motivo per cui ho deciso di intraprendere questo viaggio… be’, è per me stesso. Sì, potrò sembrare egoista, eppure sentivo che il tempo in Europa, in Italia, in tutti i posti dove ho lavorato (Ostuni, Pescara, Castel di Lama, Livorno, Colleferro, Asti, Bologna) c’era qualcosa che mancava. La routine è la cosa che più temo in vita mia e ad essa ho sempre associato intolleranza e mancanza di entusiasmo. Ed io ci stavo cadendo con entrambi i piedi. Serviva una scossa, una rottura, un cambiamento. Mai avrei immaginato di dovermi rivoltare come un calzino! Sono partito stracarico di bagagli, con un po’ di paure (sono umano, la paura fa parte della mia natura e… chi non l’avrebbe al principio di un siffatto viaggio?), tanti pezzi di ricambio e un guscio immaginario per proteggermi. C’è voluto poco a capire che il bagaglio più grande che dovevo portarmi dietro era solo uno: l’entusiasmo. Ne avevo abbastanza, ma questa è una merce che non si compra, tuttavia è come un virus: contagia chiunque e si riproduce esponenzialmente; a patto che non si prendano contromisure per impedirglielo! Ed io, per fortuna, ho assecondato il mio istinto e le belle, bellissime sensazioni che mi hanno investito. Sono stato contagiato da persone magnifiche, splendenti come il Sole, piene di energia e vitalità. Ne ho conosciute in ogni dove, in ogni momento. Alcune le ho dovute cercare io, altre mi sono letteralmente piombate addosso. Ho aperto il mio guscio e mi sono ritrovato in un mondo mai neppure immaginato. Ho incontrato persone, uomini e donne, che hanno condiviso il loro pane, la loro casa, il loro cuore con me. Ed ogni volta è stato come scoprire l’America. Ancora ed ancora. Non mi sono ancora abituato e non voglio abituarmi a questo. Ogni singolo istante in compagnia di questi meravigliosi esseri è durato, nella mia percezione, anni interi. E queste persone sono ovunque: non sono angeli, non sono eroi. Sono gente comune che vive assieme a noi su questo meraviglioso pianeta, ma a volte non le riconosciamo. Credo dipenda da noi e basta. Sicuramente in Italia esistono persone come quelle che ho incontrato, non credo che nell’Est Europa ed in Asia l’acqua abbia proprietà magiche e renda la gente diversa. Credo che, prima di partire, ero tarato su certi aspetti della vita e non potevo immaginare cosa significasse vivere in armonia con gli altri. Colpa mia, certo, ma sono contento che questo mio guscio sia stato letteralmente scardinato e, per mia fortuna, abbia trovato la forza ed il coraggio di lasciarlo cadere. Ogni singolo giorno e ho imparato qualcosa di nuovo e sono appena dietro casa. Se partissi domani potrei tornare a Termoli in tre giorni, eppure mi sento lontano anni luce da casa. Lontanissimo dal Massimiliano che conoscevo. Ma non basta. Ne voglio di più! Scrivo da un tappeto di Nevsehir, in Turchia, ad un passo dalla Cappadocia. La moto è stata il mezzo che mi ha catapultato sin qui, passando attraverso asfalto, polvere, sudore e fatica. Sto gustandomi questo viaggio grazie alle doti che solo una motocicletta sa offrire: entrare profondamente nel territorio che si sta attraversando. L’abitacolo di una macchina ripara dalle intemperie, custodisce i propri averi  e ti tiene lontano dai moscerini. Ma scendere da una moto anchilosato, stanco, coperto di polvere e con i bagagli da scaricare… non lo cambierei con nulla al mondo! Presto ripartirò verso il confine con l’Iran e credo che là lo stacco sarà ancor più evidente. L’unica cosa che mi preoccupa è il traffico e la guida ‘creativa’ dei locali. Finora tutto bene, ma è dura tenere gli occhi aperti e cercare di interpretare le manovre di ogni singolo autista… camion ed autobus compresi! Finora non posso fare altro che esser grato ai miei genitori ed alla mia famiglia tutta: mi hanno sempre supportato e consigliato. Nonostante le paure (comprensibili) relative a questo progetto, non mi hanno mai fatto mancare il loro apporto. In tanti hanno provato a farmi desistere, alcuni mi hanno canzonato, ma fa tutto parte del copione. Sono felice di aver resistito agli attacchi di chi mi ha preso per pazzo, di chi mia ha voluto mettere addosso paure di ogni genere e di chi se n’è fregato bellamente del mio intento. Non si contano le richieste di patrocinio, sponsorizzazione e partecipazione al mio progetto. Tantissime porte sbattute in faccia, Regione Molise, Provincia di Campobasso e Comune di Termoli compresi. Eppure tanta gente, costantemente, mi scrive per chiedermi come sto, farmi i complimenti e darmi energia e coraggio. Finora tutto magnifico, ma la stanchezza a volte s’è fatta sentire. E, prontamente, qualcuno mi ha fornito motivazioni e stimoli per continuare ad andare avanti. Prometto che non deluderò nessuno, me compreso, e porterò con me chiunque abbia la voglia ed il piacere di seguirmi sul sito www.australiatwin.it o su FB alla pagina www.facebook.com/pages/Australia-Twin/135214973209235 . Un saluto dalla Turchia, a risentirci a presto da qualche altro meraviglioso luogo… Massimiliano Perrella

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