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Sottotitolo: 
LA TESTA TRA LE NUVOLE - 21/22 LUGLIO 2012

Italiano
Tipologia viaggio: 
1

Questa famosissima strada alpina Vi conduce nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, ai piedi della più alta montagna dell‘Austria, il Grossglockner (3798 m), e del suo ghiacciaio, il Pasterze.

I suoi 48 chilometri e 36 tornanti ed il dislivello di 2.504 metri offrono un percorso motociclistico e naturalistico assolutamente straordinario!
Attraversano un territorio di alta montagna unico nel suo genere, contornato da pascoli in fiore, profumati boschi di montagna, possenti pareti di roccia e nevi perenni, fino a giungere ai piedi del Grossglockner, alla QuotaImperatore-Francesco-Giuseppe.
 
 
QUOTA DI PARTECIPAZIONE              
A PERSONA:(MAX 18 MOTO)
CAMERA  TRIPLA     100.00€                   
CAMERA  DOPPIA      110.00€                        
CAMERA SINGOLA      120 .00€
N.B.CHI VUOLE ADERIRE DA SOLO ,POSSIBILITA’ DI SISTEMAZIONE IN DOPPIA O TRIPLA.
 
LA QUOTA COMPRENDE :UN PERNOTTAMENTO  IN HOTEL3/4 STELLE  CON  PRIMA  COLAZIONE  E CENA  PARCHEGGIO PRIVATO IVA E TASSE DI SOGGIORNO ED  ASSISTENZA LUNGO IL PERCORSO DI UNA MOTO TOUR-LEADER,DI UNA STAFFETTA E DI UNA MOTO SCOPA ,UN  ROAD-BOOK
DELL’INTERO PERCORSO.
 
LA QUOTA NON COMPRENDE: i PRANZI,. IL CARBURANTE DEL PROPRIO MEZZO,PEDAGGI AUTOSTRADALI, ED INGRESSI IN LUOGHI TURISTICI. NON è PREVISTO IL CARICO BAGAGLI. 
 
PRENOTAZIONI ENTRO E NON OLTRE 14/06  VERSANDO L’INTERA QUOTA
DIREZIONE TECNICA    
AGENZIA   Planetario Viaggi”  
Piazzale Prampolini 6          
Novellara    RE
TEL 0522/653590-Alberto  E-MAIL  
a.torriani@planetario-viaggi.it
 
P.S. I NOSTRI  TOUR SONO DA CONSIDERARSI COME USCITE TRA AMICI LEGGERE ED ACCETTARE IL REGOLAMENTO SU 
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Sottotitolo: 
Un viaggio unico e insuperabile per tutti quei motociclisti che desiderano imbattersi in un percorso molto slow, percorrendo strade a picco sul mare, per poi incappare nei vivaci e caotici centri di Sorrento, Maiori, Positano, Vietri e Ravello.

Italiano
Tipologia viaggio: 
2

Categoria viaggio:

 

La Penisola Sorrentina sporge sul Mar Tirreno ed è una delle principali mete turistiche della Campania. Da una parte il Golfo di Napoli plasma la costiera sorrentina, dall’altra il Golfo di Salerno che realizza la costiera amalfitana. Costiere, separate dai Monti Lattari, ricche di sapori, colori, bellezze storiche e naturali.

Si tratta di un viaggio molto lento, che raramente concede ai motociclisti una bella marcia alta, proprio perché tutta la Penisola Sorrentina è caratterizzata da curve strettissime che seguono lo stravagante aspetto della roccia a picco sul mare.

Il viaggio  inizia da Vico Equense, un comune di circa ventunomila abitanti in provincia di Napoli, che costituisce la porta d’ingresso della Penisola Sorrentina. Di fronte scorge l’incantevole paesaggio del Vesuvio, mentre sotto di esso, le luci appariscenti della città napoletana fanno da sfondo ad un panorama, da godersi magari in terrezza, assoparando un buon limoncello, il più caratteristico dei liquori.

Lungo la costa le botteghe diventano sempre più numerose, molte sono le insegne e tanti sono i prodotti che fuoriescono dalle vetrine e irrompono sulla strada. Si prosegue fino a raggiungere il vivacissimo e coloratissimo centro di Sorrento, ricco di ricamatrici e intarsiatori, pronti a testimoniare, con la loro manualità, che quella un tempo fu la principale attività. Particolare è la bottega dei Siniscalchi, che realizza sandali artigianali.

Lasciato Sorrento, si raggiunge il Monte San Costanzo, dove percorrendo un sentiero ricco di pini, si arriva ad un’antica cappella dedicata a San Costanzo, vescovo e protettore dell’Isola di Capri. E’ inevitabile lo sguardo ai Faraglioni, proprio perché Capri è li di fronte.

Riprendendo la via della Costiera, si giunge a Positano, la perla della costiera amalfitana. La passeggiata inizia dalla celebre sartoria di Maria Lampo e prosegue fino alla rinomata bottega delle pezze, dove di casa sono molti volti noti della televisione, che non resistono all’attrazione delle pezze di Positano. Molti i turisti multilingue che popolano le spiagge di Positano, la più famosa tra tutte la Spiaggia Grande con i suoi 300 metri di lunghezza, frequentata da artisti e attori famosi.

Continuando a percorrere la stretta e ingarbugliata costiera, si raggiunge Amalfi, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Tra i monumenti e luoghi di interessa da visitare, ricordiamo il Duomo di Amalfi, situato in piazza Duomo, dedicato a Sant’Andrea apostolo e il Museo della Carta. Per tutti i motociclisti, non sarà facile trovare parcheggio. I posti riservati alle moto sono occupati da scooter e motorini e un’ordinanza vieta alle moto di servirsi dei parcheggi custoditi per le auto.

Abbondata Amalfi e la sua incantevole costiera amalfitana, il viaggio continua verso il Valico di Chiunzi, che permette ai motociclisti di giocare un po’ col cambio e di assaporare una boccata d’aria fresca di montagna.

Proseguendo si incontra Ravello, città della musica della costiera amalfitana, dove ogni anno il Festival Internazionale delle Musica è tra le manifestazioni più importanti. Elegante e raffinato è il borgo pedonale di Ravello, definito un gioiello della costiera. Ravello richiama i turisti per il fascino delle sue famose ville e statue. La strada centrale porta alla neogotica Villa Cimbrone, dove nel parco della villa, sulla Terrezza dell’infinito, bellissime statue denotano lo spettacolare panorama sul Golfo di Salerno.

Si incontra poi Maiori, con la spiaggia più lunga di tutta la costiera amalfitana. Tra le bellezze naturali più belle da visitare ci sono le Grotte Sulfurea e le Grotte Pandora. Meravigliosa è la spiaggia di Cala Bellavaia. Seguendo la statale si giunge poi a Capo d’Orso, meta dei giovani, il cui nome deriva dalla caratteristica forma a testa di orso.

Il viaggio si conclude a Vietri sul Mare, caratterizzata da una bellissima zona marina, meta estiva di moltissimi turisti, al centro della quale è situata una torre cinquecentesca di difesa dai saraceni. Tra i monumenti più importanti da visitare, nel centro della cittadina è situata la Chiesa Madre di San Giovanni Battista.

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Sottotitolo: 
Italia - Australia in moto. L'impresa di Massimiliano Perrella

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Tipologia viaggio: 
0

Ciao ragazzi! Come da accordi, anche se con colpevole ritardo, ecco il resoconto del viaggio sinora fatto... e con molte foto! Spero vi piaccia! Se vi fa piacere mandatemi il link, qualora lo pubblichiate: lo metterò anche su FB e Twitter nelle mie pagine!


Sito Ufficiale: http://www.australiatwin.it

Forum: http://www.viaggiareinmoto.com/forum/forum-viaggiare-in-moto/australia-twin-e-il-nome-di-un-viaggio-in-moto-da-termoli-all-australia-attraverso-europa-
 

Sei per sette uguale… quattromila!

Questi i chilometri, sinora fatti, dalla mia partenza da Termoli, sei settimane fa. Non molti, devo ammettere: la distanza non coperta non è molta, ma le emozioni sono tantissime! Mai mi sarei aspettato di conoscere così tanta gente, condividere momenti speciali e tanta amicizia… ma andiamo per gradi. Sono partito con la convinzione di fare un viaggio in solitaria, condito da conoscenze saltuarie, certo, ma l’idea che avevo era che mi sarei dovuto confrontare principalmente con me stesso. Finora, invece, ho faticato a trovare del tempo per starmene da solo! Quasi ovunque, fra città, traghetti, stazioni di servizio e luoghi remoti, ho incontrato gente curiosa e disponibile, aperta al dialogo e piena di vitalità. Ho ancora vivido il ricordo di Nis, in Serbia: dopo poche ore che ero arrivato avevo intorno a me gente di ogni Paese con cui condividere una birra ghiacciata e tante risate. Merito di AEGEE e Couchsurfing, due comunità che contribuiscono a rendere questo mondo più piccolo, accogliente e amichevole. A me hanno dato (e stanno dando) moltissimo e, sicuramente, il mio viaggio non sarebbe stato lo stesso senza di loro! In Slovenia mi sono fermato diversi giorni a Maribor e rischiavo di non ripartire più! In Croazia ho assaporato i primi spicchi di genuina ospitalità, in Serbia mi hanno trattato da re! Magnifici posti, gente straordinaria e sempre la solita frase: “Tu sei l’ospite!” Non mi sono mai sentito così in armonia con il mondo e con le persone. Altro che viaggio in solitaria, finora non ho fatto altro che fondermi con culture, usi, tradizioni, cucina e abitudini diverse dalla mia. E tutto è stato (ed è) così affascinante. A parte la vergogna di quando usciva fuori l’argomento della politica e mi sentivo dire “Bunga Bunga” e “Come cavolo fate voi italiani ad avere quel Berlusconi come presidente (non a caso uso la lettera minuscola). È dura mandar giù il boccone ogni volta, ma almeno sono argomenti su cui riesco a far ridere un po’ di gente. Chissà se mi credono quando gli rivelo che anche queste sono parte delle motivazioni che mi hanno spinto a partire… ma lasciamo stare!  In Bulgaria ho assaporato i primi cenni di diversità  rispetto a quel cui sono abituato, in Turchia ho intinto la punta delle dita nella marmellata del cambiamento. A parte Istanbul, muovendomi verso Est inizio a sentire davvero che le cose sono diverse. E parecchio. Nell’aria echeggiano i richiami dalle moschee, si mangia per terra e non gli alcoolici si trovano solo in alcuni supermercati… Ma queste cose le potevo leggere in qualsiasi guida. Se faccio un passo indietro mi rendo conto che l’unico motivo per cui ho deciso di intraprendere questo viaggio… be’, è per me stesso. Sì, potrò sembrare egoista, eppure sentivo che il tempo in Europa, in Italia, in tutti i posti dove ho lavorato (Ostuni, Pescara, Castel di Lama, Livorno, Colleferro, Asti, Bologna) c’era qualcosa che mancava. La routine è la cosa che più temo in vita mia e ad essa ho sempre associato intolleranza e mancanza di entusiasmo. Ed io ci stavo cadendo con entrambi i piedi. Serviva una scossa, una rottura, un cambiamento. Mai avrei immaginato di dovermi rivoltare come un calzino! Sono partito stracarico di bagagli, con un po’ di paure (sono umano, la paura fa parte della mia natura e… chi non l’avrebbe al principio di un siffatto viaggio?), tanti pezzi di ricambio e un guscio immaginario per proteggermi. C’è voluto poco a capire che il bagaglio più grande che dovevo portarmi dietro era solo uno: l’entusiasmo. Ne avevo abbastanza, ma questa è una merce che non si compra, tuttavia è come un virus: contagia chiunque e si riproduce esponenzialmente; a patto che non si prendano contromisure per impedirglielo! Ed io, per fortuna, ho assecondato il mio istinto e le belle, bellissime sensazioni che mi hanno investito. Sono stato contagiato da persone magnifiche, splendenti come il Sole, piene di energia e vitalità. Ne ho conosciute in ogni dove, in ogni momento. Alcune le ho dovute cercare io, altre mi sono letteralmente piombate addosso. Ho aperto il mio guscio e mi sono ritrovato in un mondo mai neppure immaginato. Ho incontrato persone, uomini e donne, che hanno condiviso il loro pane, la loro casa, il loro cuore con me. Ed ogni volta è stato come scoprire l’America. Ancora ed ancora. Non mi sono ancora abituato e non voglio abituarmi a questo. Ogni singolo istante in compagnia di questi meravigliosi esseri è durato, nella mia percezione, anni interi. E queste persone sono ovunque: non sono angeli, non sono eroi. Sono gente comune che vive assieme a noi su questo meraviglioso pianeta, ma a volte non le riconosciamo. Credo dipenda da noi e basta. Sicuramente in Italia esistono persone come quelle che ho incontrato, non credo che nell’Est Europa ed in Asia l’acqua abbia proprietà magiche e renda la gente diversa. Credo che, prima di partire, ero tarato su certi aspetti della vita e non potevo immaginare cosa significasse vivere in armonia con gli altri. Colpa mia, certo, ma sono contento che questo mio guscio sia stato letteralmente scardinato e, per mia fortuna, abbia trovato la forza ed il coraggio di lasciarlo cadere. Ogni singolo giorno e ho imparato qualcosa di nuovo e sono appena dietro casa. Se partissi domani potrei tornare a Termoli in tre giorni, eppure mi sento lontano anni luce da casa. Lontanissimo dal Massimiliano che conoscevo. Ma non basta. Ne voglio di più! Scrivo da un tappeto di Nevsehir, in Turchia, ad un passo dalla Cappadocia. La moto è stata il mezzo che mi ha catapultato sin qui, passando attraverso asfalto, polvere, sudore e fatica. Sto gustandomi questo viaggio grazie alle doti che solo una motocicletta sa offrire: entrare profondamente nel territorio che si sta attraversando. L’abitacolo di una macchina ripara dalle intemperie, custodisce i propri averi  e ti tiene lontano dai moscerini. Ma scendere da una moto anchilosato, stanco, coperto di polvere e con i bagagli da scaricare… non lo cambierei con nulla al mondo! Presto ripartirò verso il confine con l’Iran e credo che là lo stacco sarà ancor più evidente. L’unica cosa che mi preoccupa è il traffico e la guida ‘creativa’ dei locali. Finora tutto bene, ma è dura tenere gli occhi aperti e cercare di interpretare le manovre di ogni singolo autista… camion ed autobus compresi! Finora non posso fare altro che esser grato ai miei genitori ed alla mia famiglia tutta: mi hanno sempre supportato e consigliato. Nonostante le paure (comprensibili) relative a questo progetto, non mi hanno mai fatto mancare il loro apporto. In tanti hanno provato a farmi desistere, alcuni mi hanno canzonato, ma fa tutto parte del copione. Sono felice di aver resistito agli attacchi di chi mi ha preso per pazzo, di chi mia ha voluto mettere addosso paure di ogni genere e di chi se n’è fregato bellamente del mio intento. Non si contano le richieste di patrocinio, sponsorizzazione e partecipazione al mio progetto. Tantissime porte sbattute in faccia, Regione Molise, Provincia di Campobasso e Comune di Termoli compresi. Eppure tanta gente, costantemente, mi scrive per chiedermi come sto, farmi i complimenti e darmi energia e coraggio. Finora tutto magnifico, ma la stanchezza a volte s’è fatta sentire. E, prontamente, qualcuno mi ha fornito motivazioni e stimoli per continuare ad andare avanti. Prometto che non deluderò nessuno, me compreso, e porterò con me chiunque abbia la voglia ed il piacere di seguirmi sul sito www.australiatwin.it o su FB alla pagina www.facebook.com/pages/Australia-Twin/135214973209235 . Un saluto dalla Turchia, a risentirci a presto da qualche altro meraviglioso luogo… Massimiliano Perrella

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